Maxterclass

By
Luca Lozietti
Max Verstappen

Il week-end del Gran Premio del Brasile si erge destinato a scolpirsi nella memoria collettiva, probabilmente come uno dei più tumultuosi nella recente annalistica della Formula 1. Le innumerevoli peripezie generate dalle capricciose condizioni atmosferiche sul circuito di Interlagos hanno offerto al pubblico uno spettacolo che un vero appassionato di questo sport difficilmente potrà dimenticare.

La vittoria ottenuta da Max Verstappen ha un sapore ineguagliabile, che trascende le mere statistiche. Porta con sé un'aura di grandezza che è arduo racchiudere in parole. Paragonarla a qualsiasi altra conquista nella storia del Motorsport risulterebbe un esercizio estenuante, talvolta persino inadeguato. Il campione di Hasselt è giunto in Brasile dopo aver affrontato un torrente di critiche in merito ai suoi comportamenti in pista, giudicati poco ortodossi nei confronti di Lando Norris durante il precedente Gran Premio in Messico.

Arrivava con il fardello di una penalità da scontare per via della sostituzione del motore, aggravata da una sfortunatissima qualifica che lo aveva relegato negli abissi della griglia di partenza. Eppure, come una fenice che risorge dalle sue ceneri, ha ribaltato ogni pronostico: ha trionfato partendo dalla diciassettesima posizione, infliggendo un distacco di circa venti secondi al secondo classificato. Come si può delineare un simile capolavoro? Definirlo "imperituro" appare riduttivo.

Max Verstappen merita un applauso sincero, poiché per troppo tempo le sue vittorie sono state sottovalutate e messe in ombra da un'ottica ristretta, sminuite a semplici episodi fortuiti e offuscate dalla convinzione di possedere una monoposto nettamente superiore alla concorrenza. A San Paolo, in modo inconfutabile, ha messo in chiaro di quale stoffa sia fatto. Con una vettura che, a partire da Miami, ha dimostrato di non essere la più competitiva della griglia, ha annientato i suoi avversari, costringendoli a riflettere su un doloroso abbattimento della loro autostima.

Alziamoci, dunque, e applaudiamo. Indipendentemente dalle inclinazioni di tifo, è essenziale, se non doveroso, riconoscere l'immensa prestazione che Max Verstappen ha regalato al mondo. Ci ha, ancora una volta, ricordato che il numero 1 presente sulla scocca della sua Red Bull non è affatto frutto del caso, ma il segno tangibile di un talento incommensurabile e di una determinazione senza pari.

"È nel momento di maggiore difficoltà che i grandi uomini emergono".

A Interlagos, Max ha dimostrato di essere, senza ombra di dubbio, uno di questi.