Una gara da Oscar

Siamo sicuri che la McLaren debba vedere in Norris il proprio futuro? Nonostante Lando sia stato autore di una rimonta notevole dalla quindicesima alla quarta posizione, il vero eroe della domenica in Azerbaijan porta il nome di Oscar Piastri, che dopo Monza regala (e si regala) un'altra grande prestazione che fa ancora una volta riflettere McLaren sulle discusse e rinnovate "Papaya Rules".

Il giovane ventitreenne di Melbourne conquista la sua seconda vittoria in carriera, la sua seconda in questa stagione, con una freddezza da campione. Alla vigilia del Gran Premio, Oscar era consapevole che il successo sarebbe stato alla portata, nonostante la presenza di una Ferrari insidiosa, con un Leclerc che ancora una volta non è riuscito a trasformare la sua quarta pole position a Baku in un primo posto finale.
Dopo la gara, Oscar è consapevole di aver disputato la gara perfetta.
"Tener dietro per circa 30 giri un pilota come Leclerc non è impresa facile", commenta, lasciandosi finalmente andare in un sorriso.
Il suo giovane talento, unito alla potenza di una McLaren diventata vincente e ai punti di Lando, ha garantito al team la vetta della Classifica Costruttori ai danni di una Red Bull in continua difficoltà.

Una Red Bull che avrebbe potuto ritrovare Sergio Perez sul podio dopo cinque mesi dal Gran Premio di Cina. Un Perez in forma per tutto il fine settimana rispetto al tre volte iridato Verstappen, che sfuma un possibile secondo posto contro il muro di Baku dopo un contatto con Carlos Sainz, anche lui fuori dai giochi.
Un bottino buttato, sia per Red Bull, sia per Ferrari. E di questo, e non solo, ringrazia la "papaya" che con il suo giovane australiano è stata protagonista di un week-end… da Oscar.
