Cucine da incubo

By
Alessandro Morini Gallarati
Ferrari, Gran Premio di Cina

Quello che per Ferrari poteva (e forse doveva) essere il tanto agognato "anno giusto", dopo un 2024 arricchito da cinque indimenticabili successi e da una lotta al Mondiale Costruttori protrattasi fino ad Abu Dhabi, si sta purtroppo trasformando nel copione di una tragedia greca degna del miglior Sofocle.

E se è vero che nel calcio "a pagare (o a spiegare, almeno) è sempre l'allenatore", allora è giusto che, pur trovandoci in Formula 1, Frederic Vasseur finisca sul banco degli imputati e fornisca delle risposte su questo inizio horror di 2025.

Da sempre soprannominato chef per il simpatico phisique du role e l'approccio metodico che lo contraddistingue, il team principal della Rossa ha sempre goduto di massima stima e fiducia da parte di tutto l'ambiente. Team, tifosi e media, nessuno escluso.

Dopo la Caporetto del Gran Premio di Cina, però, la metafora culinaria che lo ha accompagnato fin dal suo arrivo (inverno 2023) assume ora una sfumatura inquietante: la sua cucina sta andando a fuoco, e rischia di cadere rovinosamente a pezzi. La doppia squalifica di Charles Leclerc e Lewis Hamilton rappresenta un'umiliazione senza precedenti per la Scuderia.

La responsabilità è di tutto il comparto tecnico, ma oggi non si può far finta di nulla: le promesse di rigore, efficienza e crescita - elementi comunque osservati nel corso del 2024 - si scontrano con una realtà che racconta di un team lontano anni luce dall'eccellenza che dovrebbe appartenergli.

La domanda sorge spontanea: Ferrari ha davvero intrapreso la retta via?

Oppure, ancora una volta, si è illusa di avere la ricetta giusta (restiamo in tema) dimenticando le lacune croniche che la accompagnano dal biennio 2007-2008?

Per ora, il piatto servito in Cina ha lasciato un retrogusto amarissimo.

E il timore è che, se qualcosa non cambierà in fretta, il buon Fred possa essere presto protagonista di un nuovo episodio di "cucine da incubo".