La doppietta sbagliata

By
Beatrice Frangione
Ferrari, Gran Premio di Cina

Siamo solamente al secondo round di ventiquattro e già la Formula 1, nello specifico la squadra su cui ricadevano e ricadono più aspettative nel 2025, urla l'umiliazione. Se dopo l'Australia abbiamo pensato che il tracciato cittadino dell'Albert Park avesse rappresentato un caso "isolato" o un week-end "atipico", dopo il week-end di Shanghai insorgono dubbi sulle capacità organizzative e su eventuali problematiche legate al progetto di una delle monoposto rosse più attese delle ultime stagioni.

Un'attesa che trova probabilmente radici dal 1° Febbraio del 2024. Dal secondo Capodanno rappresentato dall'annuncio che inaspettatamente - solo per tempistiche e non per la sorpresa di vedere il Sir sette volte Campione del Mondo al volante del Cavallino - è piombato addosso come un macigno sulle speranze e i sogni di tutti i tifosi della storica Scuderia.

Storica, leggendaria. Che proprio in Cina conta il Gran Premio numero 1.100.

Quale modo migliore per festeggiare tale traguardo se non scrivendo la storia con qualcosa di mai visto prima? Una doppia squalifica, una doppietta sbagliata e umiliante.

La Ferrari avrebbe potuto sanare la delusione di Melbourne con un quinto e un sesto posto con Leclerc e Hamilton: un bicchiere mezzo pieno, riempito dalla vittoria della Gara Sprint per mano dell'epta-iridato.

La Cina avrebbe dovuto dirci la verità sulla SF-25. Ma non solo: ci ha dimostrato come il prestigio di una squadra possa essere umiliato da un doppio errore imperdonabile. Errore, errori che relegano la squadra alle spalle della Williams nei Costruttori.

E se ci fossero problemi nel progetto della vettura? Il consumo del pattino su un asfalto così liscio come quello cinese testimonia concretamente una nuova modifica delle altezze: semplice sbaglio di assetto, o tentativo di coprire problematiche più gravi? Questi non sono i segnali di un team che si inserisce in lizza per i due titoli in palio alla vigilia di una stagione. Questi non sono i segnali di una Ferrari promettente.

Vogliamo essere ottimisti? Pensiamo che siamo solo a 2 su 24.