(Non) buona la prima

By
Beatrice Frangione
Gran Premio d'Australia, Ferrari

Come bimbi la notte di Natale. Eravamo tutti lì, ad aspettare un Marzo che sembrava non arrivasse mai. Ad aspettare un'alba, quella di un via ufficiale. Di una delle stagioni più attese degli ultimi decenni.

Melbourne è ritornata nel suo ruolo di antipasto, per inaugurare i giochi che in una sola domenica vengono stravolti più volte. Dalla dolcezza del conforto di papà Hamilton al giovane Hadjar, all'amarezza di un risultato ferrarista che non era stato annunciato. Nel mezzo c'è l'errore fatale di Piastri, la confermata forza di Verstappen, la firma di Lando. C'è un esordio leggendario.

Kimi, l'unico degli debuttanti a uscire superstite e a testa alta dal pazzo meteo dell'Albert Park. Un talento fresco, che va protetto, supportato, accudito. E che, dopo la sua prima domenica tra i grandi, merita di essere gratificato. Per gli amanti delle statistiche e della storia, quello di Antonelli è un piazzamento leggendario, un sorriso tricolore che in parte copre la delusione Rossa.

Che cosa non ha funzionato? Charles si dice colpevole per "un testacoda, senza avrei potuto chiudere terzo". Lewis, pensa "all'opportunità persa". Un ottavo e un decimo posto sono i tuoni nella pioggia australiana, il risultato che nessuno, alla vigilia, si sarebbe aspettato. Sarà la Cina la pista della verità di questa vettura che sembra così in difficoltà?

Mentre cerchiamo di scoprirlo, un abbraccio di consolazione all'ennesimo pilota australiano che non riesce a conquistare la gara di casa. Anche se Oscar, probabilmente, punta a una soddisfazione molto più gradita: battere Lando, a cui la pausa invernale pare sia servita, e diventare Campione del Mondo.

Del resto, le premesse che la promessa di Stella di rendere quest'anno "più noioso" ci sono tutte. Forse.