Ferrari SF-25, in Bahrain per confermare la bontà di un progetto dalle grandissime ambizioni

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Claudio Brembati
Ferrari SF-25

La Scuderia Ferrari ha da poco presentato la monoposto con la quale correrà nella stagione 2025 di Formula 1, l'ultima di questa moderna era caratterizzata da vetture ad effetto suolo. L'uscita presso il circuito di Fiorano nella giornata di mercoledì 19 Febbraio ha confermato l'affidabilità dei render pubblicati sui canali ufficiali della Ferrari, che quindi possono essere considerati affidabili per un'analisi tecnica più dettagliata.

La SF-25 del Cavallino Rampante è sicuramente un'evoluzione stretta della sua progenitrice SF-24, che ha rappresentato una base eccellente da cui partire senza effettuare stravolgimenti. Non mancano, tuttavia, importanti elementi di discontinuità con il passato, dei quali il più notevole è certamente la sospensione anteriore a tirante (1), adottata dopo aver esaurito ogni possibile ulteriore ottimizzazione aerodinamica legata al precedente schema a puntone.

Per ospitare questo nuovo schema sospensivo, il telaio è stato completamente riprogettato. Questa complessa operazione permette di aprire nuove aree di sviluppo aerodinamico riguardanti l'interazione con i canali Venturi e la zona
prossima alle prese d'aria anteriori dei freni, punto focale in cui tutti i team ricercano ogni strategia per minimizzare le perdite di efficienza e gestire gli effetti nocivi delle ruote (2).

Il triangolo superiore è infulcrato con maggiore inclinazione rispetto alla SF-24, senza però arrivare all'angolo estremo presentato dalla McLaren MCL39, al fine di limitare il beccheggio in frenata e mantenere il fondo quanto più possibile ad altezza costante dal suolo.

I punti di attacco dei triangoli delle sospensioni sono stati oggetto di studio approfondito: in particolare, il triangolo inferiore ha una sagoma decisamente ricurva verso l'alto (3) con il preciso obiettivo di creare un flusso vorticoso utile a pulire e condizionare una zona molto delicata perché prossima ai canali Venturi.

La revisione del telaio ha comportato anche un arretramento della posizione di guida e una complessiva riduzione della sezione frontale, percepibile soprattutto osservando il musetto, ora più sottile e arrotondato (4). L'ala anteriore è molto simile alle specifiche di fine 2024 ottimizzata nel punto di collegamento alla paratia laterale con complesse forme ricurve (ispirate soprattutto da McLaren) utili a produrre un complesso effetto vorticoso che si occupa di gestire i flussi attorno alla ruota anteriore (5).

La zona centrale della monoposto è certamente la più ricca di spunti.

Le prese d'aria laterali sono di nuovo disegno, notevolmente arretrate nella vista laterale a esporre maggiormente il bordo superiore di forma alare (6). La sezione della bocca di aspirazione mantiene il disegno a "P" con un bordo esterno più arrotondato e un sottosquadro molto più aggressivo. Il labbro superiore, decisamente proteso in avanti, assume una forma alare più complessa, corredata da due piccole paratie verticali alle estremità (7).

Lavorando in sinergia con il sostegno dello specchietto retrovisore (8), realizza un sistema bi-plano molto raffinato utile a condizionare opportunamente i flussi diretti al retrotreno.

Interessante la micro-aerodinamica dedicata ai sostegni degli specchietti: la porzione esterna, immediatamente sotto allo specchietto retrovisore, sembra avere un profilo concavo limitato e combinato a una piccola pinna verticale. Questa parte sembra dedicata a spingere il flusso esternamente e verso l'alto, lontano dalle fiancate.

La porzione interna sembra invece essere pensata per lavorare in modo opposto, condizionando il flusso a muoversi verso il basso, al fine di mantenerlo ben aderente alla superficie superiore della fiancata.

Questa area appare profondamente ripensata e caratterizzata dalla ricomparsa di estese vasche (8), delimitate da un bordo curvo, utili a dirigere un flusso d'aria quanto più ordinato possibile nella zona tra beam wing e diffusore. Nella parte iniziale, la curvatura perimetrale che si raccorda al bordo superiore della presa d'aria (9) appare duplice e finemente scolpita nel modo in cui vi si raccorda.

Gli aerodinamici Ferrari hanno cercato, forse, di mantenere ben attaccati i flussi in quella zona rispettando nel contempo i raggi minimi imposti dal regolamento. Il fondo vettura è stato riprogettato, le paratie di ingresso sono state riviste e una di esse si protende notevolmente in avanti, riprendendo una soluzione presente sulla F1-75.

Il bordo superiore del fondo adiacente alle fiancate è stato notevolmente scolpito e dotato di interessanti dettagli, come un profilo seghettato (10) utile a evitare il distacco della vena fluida in una zona particolarmente delicata.

Uno degli elementi più curiosi è localizzato sul cofano motore, caratterizzato da una serie di quattro piccoli fori di uscita. Uno dei motivi di questa scelta è certamente legato al raffreddamento della Power Unit, tuttavia la limitata sezione di questi fori suggerisce interpretazioni aggiuntive.

Il profilo del cofano motore genera una scia aerodinamica che tutti i team hanno finora cercato di gestire con una pinna verticale. Questa pinna ha la nefasta caratteristica di essere sensibile al vento laterale. Interrompere il profilo continuo del cofano motore con questi fori crea una sorta di sagoma a dente di sega (11) utile a spezzare la scia aerodinamica in disturbi minori.

L'aria calda spillata dai fori, meno densa, contribuisce a creare un piccolo campo di bassa pressione proprio di fronte al monopilone di sostegno dell'ala posteriore, riducendo la resistenza all'avanzamento.

Si potrebbe interpretare come una sorta di "pinna pneumatica" totalmente insensibile al vento laterale. L'ala posteriore (12) appare notevolmente sagomata a "V" nella parte centrale, una soluzione che ricorda molto da vicino alcune specifiche adottate da McLaren nel corso dello scorso anno.

Molto aggressivo il taglio sul bordo esterno (13), volto a sfruttare al massimo la concavità del profilo superiore per raccogliere quanto più carico possibile, generando nel contempo un potente vortice di prossimità che questo regolamento si era prefissato di eliminare per favorire battaglie ravvicinate.

Solo i test pre-stagionali potranno darci qualche primaria indicazione riguardo la bontà della SF-25. Ciò che colpisce è la notevole attenzione e la cura maniacale di ogni aspetto, anche apparentemente insignificante. Ogni dettaglio trasmette l'impegno e la dedizione di tutto il team coinvolto nello sviluppo di questa vettura, nata per centrare i più alti obiettivi.