Il trascinatore solitario

Chiude quinto Max, quanto basta per mettere un punto definitivo alla lotta per il titolo mondiale. Chiude quinto Max, e festeggia il suo poker nella notte di Las Vegas. Un poker che lo posiziona accanto ad Alain Prost e Sebastian Vettel nell'albo d'oro dei campioni della Formula 1.
È un titolo tutto suo, il quarto consecutivo con Red Bull, ottenuto in quello che per la squadra di Milton Keynes si può definire come l'anno più difficile e complicato, caratterizzato da pesanti guerre di potere e da una potenza tecnica altalenante e calante.

E da un compagno di squadra per la propria punta di diamante praticamente inesistente, che ha contribuito ad allontanare sempre più il team austriaco dall'obiettivo dei Costruttori. Se all'alba di questa stagione vi era l'impressione che si potesse ripetere il dominio del 2023, ad un certo punto tutto è cambiato.
E, col tempo, anche quel quarto titolo che sembrava certo ha iniziato ad essere coperto dalla nube McLaren. Una nube, già, perché solo di passaggio e mai costantemente insidiosa che ha comunque permesso all'olandese di perseguire il suo obiettivo finale.

E per quanto fosse una nube fastidiosa, Max non ha mai smesso di provare a cercare la via d'uscita, da quel grigiume. A volte con pazienza intelligente, altre con la frustrazione di un bambino capriccioso. Ma è sempre stato lì, assumendo il saldo ruolo di trascinatore solitario e di unico punto fermo di una realtà in crisi.
A cercare di centrare il segno senza la migliore monoposto a cui era abituato assumendosi la responsabilità di essere l'unica grande certezza della squadra che sin da subito lo ha accolto e cullato nella strada per il successo.

La storia prima di oggi, prima del Gran Premio di Las Vegas e prima di quel numero quattro mostrato con fierezza negli scatti dei fotografi, non si può cambiare: per molti, nel suo palmarès, gli iridi dovrebbero essere inferiori.
Eppure, con la notte di Las Vegas, il re ha ulteriormente dato valore al suo trono, dimostrando a tutti - ma in primis a se stesso - quanto alto sia il suo livello e quanto, questo titolo sia suo e suo soltanto.
Degno finale per quell'aggressivo, a volte scorretto, determinato e cresciuto trascinatore solitario della Formula 1.